50 ANNI DI MATRIMONIO 
ANALIZZATI DA CHI LI HA VISSUTI 

 

 

 

 

 19/06/2019 La cerimonia religiosa nel giorno della ricorrenza

 

 “Il nostro tempo non ha più idea della durata. Consuma ogni cosa in tempi sempre più rapidi. La bellezza della durata consiste invece nel pensare che il tempo non ci allontana dall’inizio – dal primo bacio, dall’estasi del primo incontro – ma lo sappia rinnovare, sappia restare fedele al tempo dell’evento, al tempo dell’inizio”. (Massimo Recalcati)

 

Poco prima di morire, alla domanda se avesse rimpianti sul tempo passato, Andrea Camilleri ha risposto che “no, neanche uno”: “Sono stato un uomo fortunato. E se il mio matrimonio è durato tanto (60 anni ndr) ciò è dovuto principalmente all’intelligenza, alla comprensione e alla pazienza di Rosetta”. E in fondo, in quello è stato opposto ma uguale al Commissario Montalbano

 

 

Il matrimonio secondo la nostra religione cattolica, ma non solo, è indissolubile: è un vincolo d’amore per la vita. Non siamo pochi, anche da laici, a pensarla così e quindi festeggiamo gli anniversari dell’atto che ha suggellato l’evento più bello per una coppia https://www.omelie.org/approfondimenti/approfondimenti113.htm con la dovuta risonanza. Anche le Istituzioni talvolta partecipano al festeggiamento, come il Comune di Milano che ogni anno organizza una grande festa per le coppie d'oro. Anche quest’anno l'appuntamento dedicato ai coniugi milanesi che festeggiano cinquant'anni di matrimonio si è rinnovato, richiamando al teatro Dal Verme 3.737 coppie che potranno rivivere gli eventi del 1969 in uno speciale viaggio nel tempo tra momenti musicali, teatro e danza. Perfino il Papa riceve a Santa Marta le coppie che festeggiano le nozze d’oro, intrattenendosi poi a salutarle alla fine della Messa. Papa Francesco ha benedetto quest’anno anche il mio cinquantesimo anniversario di matrimonio.

 

 

21/02/2019 Papa Francesco benedice l’anniversario delle nostre nozze d’oro a Santa Marta

 

Senza voler troppo peccare di personalismo, mi piace aggregarmi alla ancora, fortunatamente, significativa schiera di persone convinte che il matrimonio debba durare tutta una vita. Prima di accennare alla mia esperienza voglio riportare qualche vita matrimoniale vissuta da persone più accreditate sull’argomento perché in possesso di maggiore sensibilità. Sensibilità sviluppata dalla loro cultura e predisposizione ai rapporti umani.

Tra i più bei canti sull’amore ho scelto la poesia n. 5 di Xenia II di Eugenio Montale perché la ritengo in perfetta sintonia con questa mia riflessione sul sentimento più duraturo e il dramma di quando lo si perde.

 

 

Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.
Il mio dura tuttora, né più mi occorrono
le coincidenze, le prenotazioni,

le trappole, gli scorni di chi crede
che la realtà sia quella che si vede.

Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
non già perché con quattr'occhi forse si vede di più.
Con te le ho scese perché sapevo che di noi due
le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,

erano le tue. …

 

Nei miei ricordi di vita vissuta molteplici sono i casi di personaggi importanti nel campo delle scienze, dell’arte e della politica che hanno portato a compimento la loro unione coniugale felicemente fino alla fine, alcuni mi hanno colpito particolarmente: ne citerò tre. Il primo, quello di Fausto Pirandello e Pompilia che, dopo una prima parte della loro vita travagliata per le varie difficoltà di rapporto anche con il grande padre, che hanno dovuto superare [e che volutamente voglio tralasciare ndr] approdano a Roma e il pittore raggiunge il massimo della notorietà con le sue opere. Qualche delusione di critica la supera sempre con il sostegno di Pompilia. In quel periodo, gli anni ‘70/’80, mi piaceva frequentare le Gallerie d’Arte e gli artisti romani (magari anche tramite “La Gradiva” dei fratelli Russo) ed è per questo che posso ora parlare della bella coppia di Fausto Pirandello e sua moglie. Ancora oggi possiedo un suo bel quadro acquistato nel 1985.

L’altro caso che mi è rimasto impresso per il forte legame affettivo e indissolubile che li legava è stato quello dei coniugi Amendola, Giorgio muore a Roma il 5 giugno 1980 e ventiquattr’ore dopo muore la moglie Germaine. Collasso cardiaco fu la prima diagnosi, poi qualcuno ipotizzò il suicidio; in questa sede non credo sia opportuno approfondire; a noi interessa constatare che il vincolo del matrimonio non è stato sciolto neanche dalla morte: E’ stato superato il “Si” di “Siete disposti, seguendo la via del Matrimonio, ad amarvi e a onorarvi l’un l'altro per tutta la vita?” E’ bello pensare che Germaine morì di dolore perché non poteva vivere senza Giorgio. Il terzo caso me l’ha suggerito qualche giorno fa la televisione: due persone – Elena Cotta e Carlo Alighiero – vivono insieme nel matrimonio e, essendo attori, lavorano insieme al cinema in TV e in teatro da 67 anni (hanno debuttato e si sono sposati nel 1952). Poi dicono che il mondo dello spettacolo sia tutto turbolenza e scandalo!?!

Personalmente, riferendomi al mio lungo matrimonio con Daphne, posso testimoniare che l’amore per sempre esiste. Le migliaia di patetiche storie d’amore tramandateci dalla letteratura non sono solo voli dell’immaginazione dell’artista, ma anche realizzabili nella vita reale. Per la mia esperienza la coppia deve adeguarsi al tempo che passa. Certamente perché il vincolo matrimoniale possa durare nel tempo è necessaria una graduale modulazione del sentimento amoroso. Le uniche cose che non devono cambiare mai sono le regole d’oro della convivenza: il “permesso, scusa, grazie” e il “rispetto reciproco”. Il sentimento d’amore nel tempo si trasforma da passione a comprensione e massima comunione di pensiero e d’intenti fin quando ciò che si è vissuto insieme diventa improducibile con qualsiasi altra persona. A Daphne e me invecchiando è capitato di rafforzare enormemente la sintonia sul da farsi, sul rapporto con la famiglia allargata di figli, generi, nipoti, e sulle relazioni con le famiglie d’origine. Si è consolidato il mutuo soccorso nelle malattie prestato esclusivamente per amore. Una bella sintesi sul matrimonio c’è l’ha data Gianfranco Ravasi: “Il matrimonio così come Dio lo desidera e lo sogna per le sue creature è limpido e totale, fondato su un amore che non conosce riserve e limiti, pronto a valicare anche la separazione della morte. La vicenda matrimoniale autentica non può, quindi, essere vissuta come un’avventura fatua o come un innamoramento temporaneo. È una scelta radicale che coinvolge mente, cuore, volontà e azione. Ed è un’esperienza da conquistare ogni giorno, da vivere in ogni momento con attenzione e purezza d’ animo”.

Mi piace riportare per concludere una notizia di TGCOM 24 del 4 luglio scorso che mi ha colpito e commosso:

Milano, due anziani muoiono insieme mano nella mano dopo 50 anni di matrimonio

Uniti, mano nella mano, l'uno accanto all'altra. Così sono stati ritrovati a Milano due anziani, morti nel loro letto dopo cinquant'anni di matrimonio. A scoprire i due corpi senza vita è stato il figlio della coppia, originaria di Agrigento. Marito e moglie avevano entrambi 83 anni e secondo le prime indagini sarebbero deceduti per cause naturali. Il figlio della coppia si era precipitato in casa dei genitori preoccupato perché nessuno rispondeva al telefono. Una volta entrato nell'abitazione ha visto i corpi vicini dei due anziani. Avvertiti, i carabinieri hanno cercato di capire se potesse trattarsi di un caso di omicidio-suicidio. Ma subito è stato accertato che la coppia era morta per cause naturali, forse stroncata dal caldo record registrato nella notte. Moglie e marito sono così rimasti uniti e abbracciati fino all'ultimo respiro.

Molti sarebbero felici di concludere così la propria esistenza. Io sono convintamente tra loro.

 

Gian Paolo Di Raimondo – Roma 1 dicembre 2019