SUSSIDIO
PER I BAMBINI

XXXIII Domenica per annum

Dario Gervasi

 

Con la vostra perseveranza salverete le vostre anime!

Cari bambini ben trovati!

Oggi abbiamo ascoltato uno dei vangeli più avventurosi, e anche un po’ spaventosi, di tutto l’anno. Gesù ci ha raccontato quello che avverrà alla fine dei tempi. Ci saranno molti fatti che sconvolgeranno la natura e poi molte persone saranno impaurite e confuse. Un po’ quello che succede quando vediamo un grande tifone abbattersi sui paesi tropicali. Ultimamente ce ne sono stati alcuni terribili. Quando arrivano purtroppo gli abitanti devono prepararsi per non rimanere travolti dalla furia del tifone.

Nel Vangelo Gesù ci dice che nella storia ci saranno diversi ‘tifoni’ che metteranno alla prova chi vuole veramente essere suo amico. Ci saranno rivolte fra le nazioni, terremoti e tante difficoltà, ma la più grande difficoltà di cui Gesù parla è la avversione che alcuni avranno verso i cristiani.
Questa è la cosa che fa più male. Nel passato ci sono stati tanti periodi in cui i cristiani sono stati perseguitati e addirittura uccisi. A Roma si conservano molti posti in cui i cristiani non hanno avuto paura di morire pur di rimanere fedeli a Gesù. Ancora oggi in molte parti del mondo c’è chi uccide i cristiani, anche se essi predicano la pace e l’amore nel nome di Gesù.

Il Vangelo di oggi è un discorso con cui Gesù vuole prepararci in modo che non siamo spaventati se dobbiamo superare diverse prove. Senza pensare alle prove più grandi ci sono quelle più quotidiano da affrontare. Il fatto che qualcuno ci prende in giro se andiamo in Chiesa, il fatto che non riusciamo a perdonare se qualcuno ci fa dei torti, o che magari litighiamo proprio con i nostri fratellini e sorelline, e cose simili. Tutte situazioni che ci fanno dimenticare di essere amici di Gesù. La parola ‘magica’, che fa vincere ogni prova, è: perseveranza! Perseveranza significa continuare ad essere amici di Gesù e ricevere forza da lui anche quando sembra difficile mantenersi fedeli.

Ma come si può fare? Un giorno durante la lezione di catechismo, Francesco, uno dei ragazzi che aveva seguito con più entusiasmo gli incontri, fece una domanda a don Alessandro, il suo parroco. ‘Don, tu ci dici che dopo la prima Comunione dobbiamo continuare a venire in Chiesa. Io vorrei, però ho un sacco di distrazioni, e ho paura di non farcela. Già ora mi succede che quando la domenica sto per venire alla Messa vengo distolto dal venire. Esco di casa e incontro gli amici che stanno giocando a pallone e mi dicono: “Dai lascia perdere la Messa, e viene con noi”; superati loro passo attraverso la via dove trovo, anche se è domenica, tutti negozi che vendono gli ultimi video giochi della play e mi distraggono dal pensare alla Santa Messa. Inoltre ho degli amici che mi dicono sempre che il catechismo non è cosa per me, che potrei farne a meno etc. Praticamente ogni domenica che devo venire a Messa, prima mi devo far buttar giù dalla mia mamma, perché vorrei stare a dormire di più, e poi devo affrontare tutto questo. Cosi fare la strada da casa per andare a Messa diventa molto difficile! Che posso fare?

Don Alessandro si rese conto che Francesco voleva un aiuto, e perché tante volte la domenica non era venuto. Cosa suggerirgli? Gli venne in mente un bell’esempio: “Vedi Francesco, non ti devi spaventare. Se vuoi bene al Signore riuscirai a vincere tutte le distrazioni e tentazioni contro la fede.  C’è un segreto!”
 “Quale?”, disse il Francesco,“ vorrei tanto sapere quale è”.  Don Alessandro allora prese un bicchiere di cristallo, lo riempì d’acqua fino all’orlo e glielo mise in mano dicendo: “Ora Francesco prova a percorrere la strada da casa alla Chiesa con questo bicchiere in mano e noi ti aspetteremo”. “Come faccio - pensò il piccolo Francesco - mi cadrà sicuramente tutta l’acqua e anche il bicchiere!” Ma alla fine si fece coraggio e lentamente partì. Passo dopo passo, con gli occhi puntati verso il bicchiere, per evitare che cadesse anche la minima goccia d’acqua, iniziò a camminare, percorrendo l’intero percorso della domenica mattina fino alla Chiesa. Don Alessandro lo accolse con un bel sorriso: “Hai visto, Francesco, ci sei riuscito! E, dimmi, ti hanno distratto le vetrine con i giocattoli?”  “No”, rispose Francesco”. “E gli amici che giocavano a pallone lungo la strada?”  “Non li ho neanche visti”, rispose ancora Francesco. “E gli altri che stavano litigando?”. “Nemmeno quelli perché ero troppo concentrato per portare il bicchiere!”
“Ecco caro Francesco, che ora puoi capire cosa significa quello che dice Gesù: con la vostra perseveranza salverete le vostre anime!” Se uno è concentrato a non perdere la grazia che riceviamo da Gesù niente potrà portargliela via. Tu eri concentrato sul bicchiere d’acqua che avevi nelle mani e le altre cose non ti hanno distratto, così sei arrivato fino alla Chiesa. Nella vita avviene un po’ la stessa cosa: Gesù ci fa il dono della sua amicizia e della sua grazia. Ci fa il dono immenso della Comunione! Molte cose ci distraggono, ma se siamo attenti al nostro ‘bicchiere’, non potranno vincere. Vinceremo noi! Francesco e gli altri bambini del catechismo erano molto contenti nel sentire parlare don Alessandro, infatti erano felici di fare la Prima Comunione e volevano tanto continuare a farla anche dopo. Ora avevano capito che con la perseveranza anche il loro bicchiere poteva rimanere pieno.

Un bambino molto allegro e simpatico il giorno della Prima comunione senti tanta gioia che chiese al Signore come fare per non perderla mai. Un suo amico sacerdote gli disse: “continua ad andare a Messa sempre!” E così fece. Il piccolo cercò di andare a Messa addirittura tutti i giorni e fu sempre un ragazzo pieno di gioia. Si chiamava Carlo Acutis.  Morì a quindici anni, ma la tristezza non gli fece perdere la gioia che Dio aveva versato nel suo bicchiere, fino a farlo diventare Santo!

Cari bambini prepararsi alla prima comunione, e alla vita cristiana è una cosa bellissima e sono sicuro che se vorrete con la vostra perseveranza anche per voi ci sarà una gioia che non finirà mai!

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