SUSSIDIO
PER I BAMBINI

XXVIII Domenica per annum

Dario Gervasi

 

Vieni e seguimi!

 

Cari bambini, nel vangelo di oggi troviamo la storia di un giovane che si avvicina a Gesù per chiedergli una cosa bellissima. Aveva capito che era bello stare con Gesù. E fino a qui tutto bene. Aveva osservato a lungo la vita dei suoi discepoli: sempre in movimento fra tanta gente felice che tornava dall’incontro con Gesù piena di gioia. Guarigioni, miracoli, prodigi, folle che lo ascoltavano molto volentieri. Come era monotona invece la sua vita. Quel ragazzo infatti aveva una vita molto tranquilla. Aveva studiato nelle migliori scuole rabbiniche, era sempre stato molto bravo e, per grazia, era molto ricco. Era molto conosciuto, stimato, aveva delle tuniche molto ricamate, diciamo all’ultima moda per l’epoca. Passava molto tempo facendo sport in quel di Cafarnao. Però... però la vita di quei discepoli di Gesù gli piaceva molto di più: sempre allegri, sempre pronti a perdonarsi, accoglievano tutti, poveri e ricchi insieme! Come poteva avere una vita simile? Finalmente si fece coraggio e decise di andare a parlare proprio con il loro Maestro, Gesù. Arrivò in mezzo alla folla, non senza fatica, fino a Lui e gli chiese quale fosse il segreto per tanta gioia: Maestro buono che devo fare per avere una vita eterna, che non finisce mai? Era molto emozionato per aver fatto quella domanda e si aspettava un bel consiglio da Gesù... Ma non avrebbe mai aspettato quella risposta che lo lasciò senza parole: Va vendi quello che hai dallo ai poveri... poi vieni e seguimi! come poteva dare tutti i suoi giocattoli, i suoi vestiti ai poveri...veramente quella risposta non lo aveva convinto, era troppo... se ne andò triste. Solo che da quel giorno non riuscì più a togliersi dalla testa quelle parole. Aveva tutto, passava tanto tempo a mettere a posto le sue cose, ma era tutto così triste!

Il Vangelo ci riporta oltre alla storia di questo ragazzo triste, anche la risposta di un altro personaggio, quella di Pietro. Anche lui era rimasto colpito quanto aveva visto quel giovane chiedere a Gesù come si fa a vivere pienamente felici e andare via triste. Per questo una sera, intorno al fuoco, fece anche lui una domanda a Gesù: Signore noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito, cosa ne avremo in cambio? E il Signore risposte: Avrete cento volte tanto, insieme a tribolazioni, e la vita eterna. Beh, quella sera Pietro andò a dormire molto felice!

E voi, bambini, al posto di quel giovane, cosa avreste risposto? Per seguire Gesù occorre dire una parolina, piccola, ma tanto importante: Sì! e un Sì, detto a Gesù, si moltiplica e diventa una grande gioia! Un giovane beato, Carlo Acutis, amava tanto dire al Signore: Sì! e lo diceva così: Il cammino di santità è un cammino di sottrazione e non di aggiunta: meno io, più Dio! Non io, ma Dio. Questo ragazzo grazie ai suoi a Gesù nella Eucarestia ha percorso la sua autostrada verso il Cielo. Quando Carlo si ammalò non ebbe paura perché aveva chiaro che chi segue Gesù avrà cento volte tanto qui e la vita eterna. Diceva:“Dalla malattia non esco vivo, mamma, ma non ti preoccupare, dal Paradiso ti darò molti segni”.

Un giorno una mamma brasiliana, che aveva la figlia in coma, molto grave dopo un incidente, decise di lasciare il Brasile e si recarsi davanti alla tomba di Carlo Acutis ad Assisi. Voleva affidare la sua figlia proprio a Carlo. Ed ecco, mentre era inginocchiata a pregare, arrivò una notizia: Tua figlia è guarita, sì, tua figlia si è risvegliata dal coma, proprio ora! Carlo grazie ai suoi a Dio è a Lui vicino e parla a Dio di noi!

Per dire un grande a Gesù bisogna iniziare da quelli piccoli: ad esempio dormire un po’ di meno per venire a Messa; rinunciare a qualcosa per aiutare un povero, fare qualche capriccio in meno per aiutare mamma e papà... prepariamoci a incontrare Gesù e a dire anche noi il nostro a Lui e che vogliamo seguirlo!

Buona domenica, don Dario

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