ATTO PENITENZIALE

 


PREGHIERA DEI
FEDELI

* Perché in questo tempo quaresimale, siamo attenti a ritrovare forme concrete di digiuno, che ci aiutino a suscitare in noi la fame di Dio e perché non lasciamo cadere a vuoto nessuna delle parole che vengono da Lui. Preghiamo.

* Perché non manchino in questo periodo occasioni favorevoli per la preghiera personale e comunitaria, e soprattutto in famiglia ci si ritrovi a lodare il Signore, preghiamo.

* Perché possiamo avere occhi capaci di vedere le necessità e le sofferenze dei fratelli e ci impegniamo lealmente nella carità concreta. Preghiamo.

* Perché nelle nostre comunità sappiamo vivere la correzione fraterna in uno spirito di amore e di servizio a Dio e al prossimo, nel desiderio comune di crescere nella santità. Preghiamo.


PER LA MEDITAZIONE

Dopo la comunione

Prostriamoci davanti al Signore supplicandolo di essere misericordioso e benigno. Convertiamoci sinceramente al suo amore. Ripudiamo ogni opera di male, ogni specie di discordia e gelosia, causa di morte. Siamo dunque umili di spirito, o fratelli. Rigettiamo ogni sciocca vanteria, la superbia, il folle orgoglio e la collera. Mettiamo in pratica ciò che sta scritto. Dice, infatti, lo Spirito Santo: Non si vanti il saggio della sua saggezza, né il forte della sua forza, né il ricco delle sue ricchezze, ma chi vuol gloriarsi si vanti nel Signore, ricercandolo e praticando il diritto e la giustizia (cfr. Ger 9,23-24; 1 Cor 1,31, ecc.). Ricordiamo soprattutto le parole del Signore Gesù quando esortava alla mitezza e alla pazienza: Siate misericordiosi per ottenere misericordia; perdonate, perché anche a voi sia perdonato; come trattate gli altri, così sarete trattati anche voi; donate e sarete ricambiati; non giudicate, e non sarete giudicati; siate benevoli, e sperimenterete la benevolenza; con la medesima misura con cui avrete misurato gli altri, sarete misurati anche voi (cfr. Mt 5,7; 6,14; 7,1 2.12, ecc.). Stiamo saldi in questa linea e aderiamo a questi comandamenti. Camminiamo sempre con tutta umiltà nell'obbedienza alle sante parole. Dice infatti un testo sacro: Su chi si posa il mio sguardo se non su chi è umile e pacifico e teme le mie parole? (cfr. Is 66,2). Perciò avendo vissuto grandi e illustri eventi corriamo verso la meta della pace, preparata per noi fin da principio. Fissiamo fermamente lo sguardo sul Padre e Creatore di tutto il mondo, e aspiriamo vivamente ai suoi doni meravigliosi e ai suoi benefici incomparabili.

Clemente I, papa

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