Come i discepoli di Emmaus, ospitiamo Gesù Risorto nella nostra casa, nella nostra intimità, del nostro cuore. Non lasciamolo passare oltre. Egli si fa viandante e pellegrino con noi sulle strade della vita, Lui che è fedele ci raggiunge nelle nostre mancanze di fede, Lui che inizialmente ci appare come uno sconosciuto diventa il nostro più familiare, Lui che è venuto a portare il fuoco sulla terra (Lc 12,49) ci infiamma il cuore quando lo ascoltiamo, Lui che è il Vivente ci dona la sua Vita. Non lasciamolo passare oltre.
«Tutto nella Scrittura parla di Cristo, purché ci siano orecchi ad ascoltare. Dobbiamo anche noi pregare perché ci riveli lui stesso il senso delle Scritture» (Agostino, In Ep Io 2,1).
«La carne del Signore è vero cibo e il suo sangue vera bevanda; questo è il vero bene che ci è riservato nella vita presente, nutrirsi della sua carne e bere il suo sangue, non solo nell’Eucaristia, ma anche nella lettura della Sacra Scrittura. Infatti è vero cibo e vera bevanda la Parola di Dio che si attinge dalla conoscenza delle Scritture»
(S. Girolamo, Comm. in Eccl, III)