ATTO PENITENZIALE

* Signore, Agnello immolato per la salvezza del gregge, perdonaci se siamo chiusi al tuo dono e restiamo prigionieri del male, e abbi pietà di noi

* Cristo, re vittorioso che hai sconfitto il peccato e la morte, perdonaci se non viviamo pienamente la grazia della tua misericordia, e abbi pietà di noi

* Cristo, re vittorioso che hai sconfitto il peccato e la morte, perdonaci se non viviamo pienamente la grazia della tua misericordia, e abbi pietà di noi


PREGHIERA DEI
FEDELI


*
Quanti, anche alla luce incerta della ragione umana, continuano a cercare Cristo, possano incontrare lo splendore dell’evangelo. Insieme preghiamo.

* Quanti cercano nella Chiesa conforto per la loro ricerca di Cristo, incontrino fratelli e sorelle disponibili a camminare con loro donando la luce dell’evangelo. Insieme preghiamo.

* Il papa Francesco e tutti i pastori delle Chiese siano sempre alla ricerca di una più profonda conoscenza di Cristo, guidati sempre dall’amore a lui e ai fratelli. Insieme preghiamo.

* Gli uomini e le donne di oggi riconoscano l’azione potente del Signore risorto nei loro tentativi di realizzare pace e giustizia. Insieme preghiamo.

* Le Chiese incontrino nel costante ascolto delle Scritture l’annuncio del Signore risorto che le conferma nella fede e le guida per le vie dell’amore. Insieme preghiamo.

* Le Chiese incontrino nel costante ascolto delle Scritture l’annuncio del Signore risorto che le conferma nella fede e le guida per le vie dell’amore. Insieme preghiamo.


PER LA MEDITAZIONE

Dopo la comunione


« Le persone religiose parlano di Dio quando la coscienza umana è giunta al limite (talvolta per pigrizia di pensiero) oppure quando le forze umane vengono meno... Io vorrei parlare di Dio non ai confini, ma al centro; non nella debolezza, . non nella morte e nella colpa, ma nella vita e nella bontà dell'uomo... La Chiesa non risiede là dove la capacità dell'uomo non ce la fa più, ai confini, ma in mezzo al villaggio ».

D. Bonhoeffer


“Ecco, noi stiamo celebrando le feste pasquali; ma dobbiamo vivere in modo tale da meritare di giungere alla festa eterna. Passano tutte le feste che si celebrano nel tempo. Cercate, voi che siete presenti a queste solennità, di non essere esclusi dalla solennità eterna. Cosa giova partecipare alle feste degli uomini, se poi si è costretti ad essere assenti dalle feste degli angeli? La presente solennità è solo un`ombra di quella futura. Noi celebriamo questa una volta l`anno per giungere a quella che non è d`una volta l`anno, ma perpetua. Quando, al tempo stabilito, noi celebriamo questa, la nostra memoria si risveglia al desiderio dell`altra. Con la partecipazione, dunque, alle gioie temporali, l`anima si scaldi e si accenda verso le gioie eterne, affinché goda in patria quella vera letizia che, nel cammino terreno, considera nell`ombra del gaudio. Perciò, fratelli, riordinate la vostra vita e i vostri costumi. Pensate come verrà severo, al giudizio, colui che mite risuscitò da morte. Certamente nel terribile giorno dell`esame finale egli apparirà con gli angeli, gli arcangeli, i troni, le dominazioni, i principati e le potestà, allorché i cieli e la terra andranno in fiamme e tutti gli elementi saranno sconvolti dal terrore in ossequio a lui. Abbiate davanti agli occhi questo giudice cosí tremendo; temete questo giudice che sta per venire, affinché, quando giungerà, lo possiate guardare non tremanti ma sicuri. Egli infatti dev`essere temuto per non suscitare paura. Il terrore che ispira ci eserciti nelle buone opere, il timore di lui freni la nostra vita dall`iniquità. Credetemi, fratelli: più ci affannerà ora la vista delle nostre colpe, più saremo sicuri un giorno alla sua presenza. Certamente, se qualcuno di voi dovesse comparire in giudizio dinanzi a me domani insieme al suo avversario, passerebbe tutta la notte insonne, pensando con animo inquieto a cosa gli potrebbe essere detto, a come controbattere, verrebbe assalito da un forte timore di trovarmi severo, avrebbe paura di apparirmi colpevole. Ma chi sono io? o cosa sono io? Io, tra non molto, dopo essere stato un uomo, diventerò un verme, e dopo ancora, polvere. Se dunque con tanta ansia si teme il giudizio della polvere, con quale attenzione si dovrà pensare, e con quale timore si dovrà prevedere il giudizio di una così grande maestà?”

Gregorio Magno, Hom. 26, 10-11

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