"Guai a voi ricchi, perché avete già la vostra consolazione" (Lc 6,24). In che cosa consista questo "guai a voi ricchi" lo si capisce meglio dove si dice che i, regno dei cieli è dei poveri. Da questo regno infatti si separeranno coloro che mettono ogni loro piacere in questo mondo e udranno la sentenza del giusto giudice: "Rammentate, figli, che avete avuto dei beni nella vostra vita" (Lc 16,25). Dove però è da notare che l’incriminazione non è posta tanto sulla ricchezza quanto sull`amore della ricchezza. Infatti, non tutti quelli che hanno ricchezze, ma, come dice il Qoèlet: "Chi ama le ricchezze non ne avrà vantaggio" (Qo 5,9), perché colui che non sa staccare l’animo dai beni temporali e non sa farne parte ai poveri, per il momento, sí, gode del loro uso, ma resterà privo per sempre del frutto che avrebbe potuto acquistare, se li avesse donati. E leggiamo anche altrove: "Beato il ricco che è stato trovato senza macchia, che non è corso appresso all’oro e non ha riposto le sue speranze nel danaro e nel tesoro" (Sir 31,8).
Beda il Vener., In Luc., 2, 24 ss.