Riflessione sulle Letture della Liturgia
9 novembre 2003
Dedicazione della Basilica Lateranense- Anno BNella storia del popolo eletto il tempio ha svolto una importante funzione per l’identità di Israele. Un popolo, una legge, un tempio, erano questi i pilastri su cui si fondava la coscienza di fede del popolo. I testi rabbinici vedono nel tempio di Gerusalemme il centro simbolico dell’universo, la dimora di Dio tra gli uomini. Quando tutta questa importanza rese il tempio quasi un idolo, una specie di amuleto potentissimo che avrebbe garantito la vittoria militare del suo popolo, Dio permise che venisse distrutto.
Gesù si è presentato come il nuovo tempio, il centro dell’universo ed il “luogo” della presenza di Dio nel mondo. La comunità cristiana, dice la prima lettera di Pietro, in quanto è costituita da tutti quelli che “si stringono a Cristo, pietra viva” è il nuovo tempio di Dio. Essi sono “il luogo” della presenza e dell’incontro di Dio con il mondo di oggi, essi sono chiamati a diventare un culto vivente, con le loro azioni concrete che portano Dio nella vita quotidiana ed insieme offrono a Lui il mondo.
Già alla Samaritana Gesù aveva fatto capire che il Tempio acquista valore solo se raccoglie adoratori in Spirito e verità. Ciò è possibile solo a quelli che rinascono dallo Spirito. E’ soltanto lo Spirito infatti che può guidare il credente a comprendere e vivere il mistero di Cristo. Per questo il nuovo tempio, abitato dai credenti in Cristo, supera tutti quelli costruiti con pietre.
Anche i cristiani, dopo avere vissuto nei primi secoli nelle case e nelle catacombe, sentirono il bisogno di costruire le loro case della preghiera e di dedicarle completamente al culto di Dio. Questo sentimento che portò ad edificare prima fra tutte, almeno a livello simbolico, la Basilica Lateranense, viene oggi celebrato dalla Chiesa come una positiva illuminazione attuata dallo Spirito. Ciò non toglie la verità di quanto detto finora. Il tempio per i cristiani è primariamente il popolo di Dio in preghiera, il tempio di pietre vive. E’ questo che sorregge il secondo, che ne determina la bellezza ed il valore. Un tempio di pietre vuoto è solo una bella scatola senza contenuto, una chiamata alla lode di Dio che non trova risposta.
Nella storia della fede è particolarmente significativo vedere come nascevano le cattedrali. Una cattedrale era frutto della lunga e paziente opera costruttiva di un intero popolo. Ognuno con le sue competenze e capacità contribuiva all’edificazione del tempio. Anche le nostre chiese sono in qualche modo nate da un’opera di popolo, sia le più moderne che le più antiche non sono dei semplici edifici, ma sono la testimonianza di amore, fede e sacrificio che ha portato ad edificarle pietra su pietra.
La festa di oggi vuol evidenziare questi significati richiamandoci alla responsabilità di edificare la chiesa. Ogni comunità cristiana è chiamata ad edificare la sua chiesa, prima di tutto la chiesa di persone, ma come segno e testimonianza di questa prima edificazione, anche la chiesa di mura, il tempio che tra le nostre case è testimonianza eloquente di fede nella presenza di Dio.